SERMONETA - Abbazia di Valvisciolo - Gli edifici monastici

Gli edifici monastici

Coordinate GPS: 41.567944,12.981259

Immagini


1) Complesso monastico, pianta pianoterra (da CRISTINO 1999).

Descrizione

Il complesso monastico di Valvisciolo presenta diversi locali annessi al chiostro che, pur avendo subito nel tempo radicali interventi, hanno tuttavia mantenuto inequivocabili caratteri cistercensi. Il monastero, situato sul lato meridionale della chiesa, dovette essere impostato nelle sue linee di fondo in contemporanea con i lavori di adattamento e ri-edificazione eseguiti dai cistercensi. Lungo le quattro gallerie del chiostro si articolano gli spazi destinati allo svolgimento delle attività quotidiane da parte di monaci e conversi. A ridosso della galleria nord-est troviamo l’armarium, la sala capitolare, la scala di accesso al dormitorio dei coristi e la tesoreria, il calefactorium e la sala dei monaci. La galleria sud-est porta invece all’auditorium, al refettorio dei monaci ed alla cucina. Infine a sud-ovest si trovano ubicati i vari locali dedicati ai conversi [Fig. 1].


Armarium

Situato tra la sacrestia e la sala capitolare, l’armarium era un locale adibito alla custodia dei testi. La porta di accesso è originale ed è dotata di architrave monolitico sostenuto da mensole decorate da motivi geometrici. Sono state rinvenute numerose tracce dell’originale pavimentazione in pietra, della volta a crociera senza peducci e di alcuni solchi orizzontali presenti sulle pareti probabilmente realizzati per l’inserimento dei ripiani per i libri. Questo ambiente, successivamente agli interventi ottocenteschi realizzati sotto Pio IX (1846-1878), è stato adibito a deposito.


L’aula capitolare

La grande sala è suddivisa in due navate di tre campate ciascuna da due colonne in marmo con capitelli a motivi fitomorfi. Le foglie angolari si concludono a crochets, mentre quelle sui quattro assi principali sono incurvate all’apice. Le basi delle colonne sono decorate con motivi naturali. I semplici sedili in pietra sono addossati alle pareti fino alla porta di accesso, dotata di arco a tutto sesto e affiancata da due bifore a pieno centro con colonne binate e capitelli compositi simili a quelli del chiostro. Sull’intonaco della parete settentrionale si individuano incisioni di gigli stilizzati, cerchi e altre figure non ben identificabili a causa del cattivo stato di conservazione. La pavimentazione di questa sala fu interamente rifatta durante i lavori voluti dall’abate White nel 1904.

Scriptorium, Calefactorium, Auditorium

Lo scriptorium, ambiente adibito allo studio, prevedeva la presenza di numerose finestre. Tuttavia la parete nord-est ne risulta oggi priva in quanto interrata per circa ¾ della sua altezza, mentre sul lato sud-est si apre una grande finestra rettangolare e si notano tracce di una seconda finestra. L’ambiente era in origine diviso in due navate da una colonna centrale in pietra con base e capitelli simili a quelli della sala capitolare, che sorreggeva quattro volte a crociera liscia. Nel 1864, però, questo ambiente venne diviso attraverso l’inserimento di un massiccio muro di consolidamento. Lo scriptorium comunica con il calefactorium, dove si realizzavano le tinte e i colori per gli amanuensi; esso è coperto da due volte a crociera lisce e presenta al suo interno tracce di un camino; era infatti l’unico ambiente sempre riscaldato. Nei conventi era solitamente affiancato al refettorio, ma qui lo troviamo annesso al capitolo. L’auditorium, luogo in cui era lecita la comunicazione verbale, serviva da passaggio agli orti. Nell’auditorium di Valvisciolo la parte alta delle pareti, le due volte oblunghe e le relative pseudo-nervature vennero affrescate tra il XII e XIV secolo con motivi geometrici e fitomorfi (Mihalyi 1993, pp. 113-116).

Refettorio e cucina

Il refettorio si articola in quattro campate coperte da volte a crociera poggianti su peducci lapidei, in origine illuminate da monofore. Delle finestre originali è rimasta in situ solo quella relativa all’ultima campata verso le cucine, mentre non vi è più traccia della cucina. Solo nella galleria sud-est, all’ingresso del chiostro, sono visibili gli stipiti di una porta murata in epoca imprecisata.


Domus conversorum

L’ala sud-ovest del monastero di Valvisciolo, notevolmente modificata nel corso del tempo, era adibita a dormitorio dei fratelli conversi. Il primo intervento fu effettuato per volontà di Pio IX (1846-1878) che fece costruire un nuovo ingresso e una stanza per il custode. Successivamente, sotto l’abate White, agli inizi del Novecento, questa zona del monastero fu ulteriormente modificata e adibita a liquoreria al pianterreno, mentre il dormitorio venne spostato al piano superiore. L’ala al piano terra doveva essere presumibilmente divisa in due navate da pilastri a sezione ottagonale, sormontati da semplici mensole e con copertura con volte a crociera liscia con archi trasversi a sesto acuto. Nel paramento murario esterno è possibile ancora oggi notare una cornice di finestra con arco a sesto acuto risalente alla fondazione medievale.

Bibliografia


Cristino G., Rispoli P., L’abbazia di Valvisciolo nel quadro dell’architettura cistercense del basso Lazio, «Rivista Cistercense», X (1993), pp. 129-164.

Cristino G., L’abbazia di Valvisciolo: un esempio di architettura cistercense fra romanico e gotico. Tracciati, proporzioni e segni, in Il monachesimo cistercense nella Marittima medievale. Storia e arte, «Atti del Convegno, Fossanova-Valvisciolo, 24-25 settembre 1999», a cura di R. Castaldi, Casamari 2002, pp. 200-247.

De Sanctis M.L., Una fondazione cistercense nel territorio di Sermoneta: l’abbazia dei Santi Pietro e Stefano di Valvisciolo, in Sermoneta e i Caetani. Dinamiche politiche, sociali e culturali di un territorio tra medioevo ed età moderna, «Atti del Convegno della Fondazione Camillo Caetani, Roma-Sermoneta, 16-19 giugno 1993», a cura di L. Fiorani, Roma 1999, pp. 435-472.

Ghisalberti C., La decorazione architettonica a Valvisciolo. I cantieri cistercensi e i loro riflessi sul territorio, in Sermoneta e i Caetani. Dinamiche politiche, sociali e culturali di un territorio tra medioevo ed età moderna, «Atti del Convegno della Fondazione Camillo Caetani, Roma-Sermoneta 16-19 giugno 1993», a cura di L. Fiorani, Roma 1999, pp. 373-386.

Autori

Angelica Gimbo