PRIVERNO - Duomo di Santa Maria Annunziata - La Madonna d'Agosto

La Madonna d'Agosto

Immagini


1) Interno, cappella della Madonna d'Agosto, Madonna d'Agosto (da Angelini 1993)

2) Fossanova, Museo Medievale, affresco staccato (foto Autore)

Descrizione

La tavola, gelosamente custodita nella cappella a destra dell'altare maggiore, ritrae la Vergine orante in trono; sul suo grembo il Bambino benedicente regge un libro aperto dove in caratteri gotici si legge: «EGO SUM LU(X) MU(N)DI ET VIA E(T) VERITAS». Nell'estradosso dell'arco che sovrasta il gruppo della Madonna con Bambino, è rappresentata l'Annunciazione [fig. 1].

Numerose sono le leggende collegate a quest'opera ed al suo culto, ma le più importanti per capirne la storia e la denominazione sono le due legate al suo ritrovamento. La prima, tramandata dal Valle, narra come gli abitanti di Priverno, dopo la distruzione della città romana di Mezzagosto (IX sec.), recuperarono il dipinto eseguito da san Luca e rimasto miracolosamente illeso (Valle 1646, p. 25). La seconda leggenda, diffusasi sul finire del XVII secolo, racconta che nell'anno 1143, sotto il pontificato di Innocenzo II, la tavola venne ritrovata da un contadino che si trovava ad arare la terra nella località di Mezzagosto (Angelini 1993, pp. 57-58).

Non esistendo fonti storiche attendibili, l'unico elemento utile ai fini della datazione, è l'analisi stilistica che porta a datare la tavola al XV secolo. Angelini la colloca invece tra il VIII e il IX sec., sostenendo che l'immagine che oggi vediamo sia frutto di ridipintura: «L'analisi dei dati 'storici' contenuti nelle due leggende, soprattutto nella prima, non permette di prenderle alla lettera, ma tutte e due possono spiegare l'aspetto quattrocentesco che allo stato attuale distingue il dipinto. Dei due casi - o per le fiamme che la lambirono o per l'umidità della terra che lo celò per circa tre secoli - il dipinto dovette subire gravi danni che non ressero al tempo, per cui si ritenne opportuno ridipingerlo rispettando grosso modo la composizione originaria. Questo dovette avvenire durante la prima metà del XV secolo, molto probabilmente,(...) ad opera  del pittore Pietro Coleberti» (Angelini 1993, p. 19).

Alcune recenti analisi effettuate sulla tavola non hanno mostrato tracce di ridipinture o pitture preesistenti, evidenziando solamente il disegno preparatorio e sfatando quindi la presunta antichità dell'opera. Tali analisi non sono state ancora pubblicate e ne abbiamo avuto testimonianza orale dall'archeologa Margherita Cancellieri presente in loco quando furono effettuate le indagini del 2006.

Ai fini di una rilettura veritiera delle leggende e una ricerca delle fonti iconografiche che ispirarono la Madonna d'Agosto, fondamentali sono stati gli scavi condotti presso l'antica Privernum che, nell'inverno del 2000, hanno riportato alla luce una basilica dedicata al culto mariano. In questa occasione è riemerso uno splendido brano pittorico che affrescava la fronte del basamento dell'altare, datato al IX secolo [fig. 2]. L'immagine, staccata per motivi di conservazione, è oggi custodita presso il Museo dell'abbazia di Fossanova. La scena raffigura la Vergine con le braccia aperte accompagnata da due personaggi in abiti sacerdotali (Speciale 2006, p. 126). Il tema iconografico mariano, di matrice romana, con la Madonna orante, potrebbe di conseguenza essere il motivo ispiratore della tavola quattrocentesca. La sua datazione e il luogo della sua scoperta rimandano chiaramente alle leggende sopracitate, attestando come in esse esista un fondo di verità. È quindi presumibile che la memoria di questa pittura, tramandata nei secoli ,sia arrivata al pittore che realizzò la Madonna d'Agosto e che il culto relativo a quell'icona sia stato portato avanti dai fedeli, perpetuandosi nell'odierna tavola.

Bibliografia

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Autori

Maria Luisa Terrasi