PRIVERNO - Duomo di Santa Maria Annunziata

Duomo di Santa Maria Annunziata

Coordinate GPS: 41.473442,13.182049

Sottoschede

Immagini


1) Facciata (foto Autore)

2) Planimetria (da Angelini 1988)

Descrizione

Le vicende storico-artistiche relative alla chiesa di S. Maria Annunziata a Priverno sono complesse e oggetto di un vivace dibattito critico. Gli scavi archeologici e i relativi studi sull'antica Privernum nella piana di Mezzagosto, infatti, che vedono come protagonista l'archeologa Margherita Cancellieri (Dirigente del Museo dell'abbazia di Fossanova), hanno completamente modificato il panorama degli studi relativi alla genesi dell'attuale centro abitato. In particolar modo la scoperta nell'inverno del 2000 di una basilica cristiana, vitale sino al primo XIII secolo, rimette totalmente in discussione quanto affermato dagli studi precedenti relativi alla storia medievale non solo della città ma dello stesso Duomo (Speciale 2006, p. 120). Tale scoperta porta a posticipare la datazione di tutto il centro urbano dell'attuale città di Priverno, e dunque anche della chiesa di S. Maria Annunziata, a non prima del XIII secolo.

L'edificio di culto ritrovato nell'antica Privernum era anch'esso dedicato al culto di Maria, come testimoniato dal ritrovamento di decorazioni pittoriche a lei dedicate. Poiché le prime notizie del Duomo risalgono a ben prima del XIII sec., sembra quasi ovvio ipotizzare che esse si riferiscano proprio a questa struttura e che la traslazione di notizie da un edificio all'altro sia dovuto a una erronea interpretazione dei documenti antichi che sarebbero quindi da riferirsi alla basilica di Mezzagosto. Tra questi, sono riferibili alla chiesa di Privernum anche due atti conservati dell'archivio Capitolare del Duomo. Il primo è la bolla del 1137 con cui l'antipapa Anacleto II concedeva all'arciprete Alberico e ai canonici due case vicino al primitivo edificio di culto. Il secondo documento è invece una bolla del 1159, con la quale Berardo, vescovo di Terracina, dona a Giovanni, arciprete della chiesa privernate, la chiesa di Sancti Petri de Colle.

La basilica di Privernum è stata ritrovata nel quadrante nord della città romana, vicino ad un grande complesso termale e alle mura urbiche, in un'area a carattere residenziale. Si tratta di un edificio imponente nelle sue strutture segnate da vicende edilizie che vanno dal VI al XIII secolo. La chiesa sorge infatti su strutture preesistenti; si presenta come una basilica monoabsidata divisa in tre navate, sostenute da cinque coppie di pilastri rettangolari; è lunga circa m 32 e larga m 16.

La dedicazione mariana dell'edificio sembra essere sostenuta da numerosi altri elementi oltre alle decorazioni pittoriche ivi ritrovate: l'ipotesi che già l'abside paleocristiana potesse ospitare una rappresentazione della Vergine; una menzione in un manoscritto commissionato da un vescovo di Priverno; la Regula Pastoralis di Gregorio Magno (861 ca; Città del Vaticano, Biblioteca Apostolica Vaticana, Archivio di Santa Maria Maggiore, 43); la sopracitata bolla di Anacleto II datata 1137; un'epigrafe frammentaria, ritrovata alla fine dell'Ottocento in prossimità dell'area di scavo e attualmente dispersa, che conteneva l'invocazione deipara in riferimento alla Vergine ed infine la denominazione dell'area di scavo, sita in località Mezzagosto (Speciale 2006). L'appellativo di tale luogo infatti, risalente al XVI secolo, è collegato a una leggenda relativa al miracoloso ritrovamento di un'icona tra le rovine dell'antica Privernum. La tradizione associa questo evento alla tavola quattrocentesca, intitolata per l'appunto Madonna d'Agosto, conservata in uno degli altari laterali del Duomo di Priverno.

L'odierno Duomo si trova nel cuore della città, al centro della cerchia delle mura medievali e, attraverso la sua imponente scalinata, domina la piazza principale di Priverno su cui si affaccia anche il Palazzo comunale. La sua facciata è rivolta verso nord-ovest e la sua pianta misura m 42,50 in lunghezza e m 25,50 in larghezza; è diviso in tre navate, con transetto immisso e unica abside [figg. 1-2].

Secondo l'interpretazione tradizionale, superata come si è visto dai risultati degli scavi nel sito di Privernum, il duomo venne ricostruito nel 1183 poiché distrutto da un imponente incendio avvenuto nel 1159 e attestato della Cronaca di Fossanova (edizione F. Ughelli, Italia Sacra, Roma 1644). Per secoli dunque si è ritenuto che il duomo venne consacrato da Lucio III nel 1183 e tale avvenimento è perfino ricordato da una iscrizione, murata nella parte sinistra del portico del duomo, che riporta un testo anticamente inciso in un ambone in pietra distrutto dopo il Concilio di Trento (Valle 1646, p. 98). Come già detto, però, l'attuale orientamento critico sostiene una cronologia al XIII secolo per lo sviluppo dell'attuale centro di Priverno e propone di collegare la notizia dell'incendio alla Privernum romana. L'iscrizione è da considerarsi dunque una trascrizione tarda, come conferma l'esame paleografico secondo cui essa sarebbe stata eseguita dopo il 1782, anno in cui il Duomo fu interessato da una cospicua campagna di lavori (Angelini 2011, p. 19).

Proprio i restauri settecenteschi hanno trasfigurato l'edificio attuale e gli unici elementi architettonici di età medievale rimasti visibili sono il transetto e il portico che, peraltro, confermano per via stilistica la datazione dell'edificio alla seconda metà del XIII secolo.

Già Enlart, alla fine dell'Ottocento, riteneva che della chiesa consacrata nel 1183 non esistesse più nulla e che l'edificio da lui osservato dovesse risalire alla metà o alla fine del XIII secolo. Per lo studioso francese era chiaro che alcuni elementi della decorazione architettonica rivelassero caratteri di un gotico avanzato. A supporto di tale ipotesi stabiliva una serie di parallelismi tra S. Maria Annunziata e alcuni edifici laziali appartenenti a quella che lui stesso definisce 'Scuola di Fossanova': S. Lorenzo ad Amaseno, S. Maria del Fiume a Ceccano, S. Maria Maggiore a Ferentino, S. Maria a Sezze, S. Lorenzo, S. Antonio Abate e S. Tommaso a Priverno (Enlart 1894, p. 131).

Anche Zander riconosceva, nel portico e all'interno del duomo, forme tipicamente cistercensi di «carattere profondamente francese, profondamente borgognone», datandolo quindi a partire dal XIII secolo (Zander 1990, pp. 105-106).

Gli elementi cistercensi del transetto e del portico, vengono oggi ritenuti, sulla scia del pensiero di Enlart e Zander, fortemente connessi con l'abbazia di Fossanova. Possiamo quindi includere il duomo di Priverno fra le opere create sotto l'influenza di tale centro monastico e ritenerla frutto di maestranze locali formatesi presso il cantiere della vicina abbazia.

 

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Autori

Maria Luisa Terrasi