PRIVERNO - Palazzo comunale - Scultura erratica con aquila e serpente

Scultura erratica con aquila e serpente

Immagini


1) Frammento dell'aquila con serpente

Descrizione

All'interno del portico, in corrispondenza dell'antico accesso al palazzo, è conservato murato un frammento lapideo con rilievo raffigurante un' aquila [fig. 1], ritrovato nel 1971 nello stesso luogo allora adibito a magazzino.

L'oggetto è di forma rettangolare, misura cm 64 x 58, e mostra un'aquila posta frontalmente, la cui testa è purtroppo perduta, con le ali aperte e immobilizzante un serpente tra gli artigli.

Di questo frammento si sa ben poco, infatti le uniche informazioni relative sono legate ad una scheda di catalogazione che identifica l'oggetto come stemma datandolo attorno al XVI secolo in base all' analisi stilistica (Scheda ICCD OA: 12- 00102907).

In questa sede tuttavia si ritiene di spostare l'inquadramento cronologico dell'oggetto ad un'epoca precedente, in quanto in base all'osservazione stilistica la figura dell'aquila appare inequivocabilmente medievale. La figura tozza con il peculiare trattamento delle ali che non raggiunge dei risultati realistici, le piccole piume del corpo e della parte alta delle ali sono realizzate a mo' di foglia, mentre le penne lunghe sono lisce. Illuminante in tal senso è il confronto di questo rilievo con quello dell' angioletto al centro della decorazione a ghiera nell'arco mediano del portico dell'attiguo Duomo: appare subito evidente una loro stretta vicinanza, specialmente nella trattazione delle ali.

Alla luce di tali osservazioni è da considerare dunque una datazione che  si leghi a quella della realizzazione del portico, se non addirittura l'ipotesi che a realizzare le due opere sia stata la stessa scuola o la stessa mano.

E' noto tuttavia come la decorazione scultorea di quest'ultimo presenti delle incertezze cronologiche, oscillanti tra la fine del XII e il XIV secolo.  Esso fu realizzato da una scuola di scultori e lapicidi, attiva a Priverno tra il XIII e il XIV secolo, influenzati dal grande cantiere dell'abbazia e dalla 'scuola' di Fossanova. Più volte si è cercato di dare un'identità a questi artisti, ma le problematiche relative alla mancanza di fonti attendibili ha spesso condotto nell'errore. La primissima attribuzione fu data da T. Valle nel Seicento (Valle 1646, p. 95) ad Antonio Baboccio da Priverno. Tale idea, confermata nell'Ottocento da G. Marocco e G. Moroni, era chiaramente errata vista l'incongruenza cronologica (Marocco 1834,  p. 163; Moroni 1851, p. 240). Più veritiera sembrerebbe invece l'ipotesi di attribuzione ad Andrea da Priverno, avanzata prima da F. Hermanin e sostenuta da E. Angelini (Hermanin 1945, p 51; Bassan 1991, p. 620; Angelini 1998, pp. 441-442).

Dal punto di vista iconografico infine si contesta anche l'identificazione dell'aquila con  uno stemma araldico, o uno stemma civico (lo stemma civico di Priverno infatti vede al centro un'aquila imperiale sul cui petto si trova uno scudo con il leone passante davanti ad un albero), legando  l'oggetto alla decorazione scultorea a carattere religioso di ignota appartenenza e collocazione.  

Celebre è infatti l'utilizzo dell' immagine dell'aquila con un significato cristologico in epoca medievale (Fobelli 1991). Tra le diverse varianti rappresentative, quella dell'aquila afferrante il serpente è un chiaro rimando alla vittoria del bene sul male, essa simboleggia la lotta di Cristo con  Satana, ed è frequente nella decorazione delle chiese, sia nei capitelli (si guardi il capitello di S. Ambrogio a Milano), che negli amboni (Ambone di S. Nicola a Corcumello datato 1267, dove il rilievo dell' aquila è collocato nella zona centrale del lettorino).  

 

Bibliografia

Angelini E., La decorazione scultorea nei monumenti privernati, Economia pontina, Settembre 1968.

Angelini E., Priverno nel Medioevo, 2 voll., Roma 1998.

Bassan E., s.v. Andrea da Piperno, in Enciclopedia dell’Arte Medievale, I, Roma 1991, pp. 620-621.

Hermanin F., L'arte in Roma dal sec.VIII al XIV, in Storia di Roma, XXVII, Bologna 1945, p. 51.

Lucchesi-Palli E., s.v. Aquila, in Enciclopedia dell'Arte Medievale, II, Roma 1991, pp. 191-195.

Autori

Maria Serena Lanfranca