ABBAZIA DI FOSSANOVA - Il calefactorium
Il calefactorium
Sottoschede
Descrizione
Si tratta di un ambiente dotato di camino, destinato ai monaci per alcune attività particolari: riscaldarsi, sciogliere il grasso per ungere il cuoio delle scarpe, radersi e fare la tonsura durante l’inverno, essere sottoposti al salasso. Quest’ultima pratica, detta anche flebotomia, era piuttosto regolare all’interno dei monasteri e costituiva un rimedio comune per le malattie fisiologiche come pure per quelle psicologiche.
Poiché l’ambiente era utilizzato per le pratiche legate alle esigenze igienico-sanitarie, la sua ubicazione all’interno dell’abbazia era prevista nella zona destinata, per così dire, alle “funzioni corporali”, cioè quella che comprendeva il refettorio, la cucina e il padiglione della fontana (affacciati sul braccio meridionale del chiostro), oltre alle latrine. Il calefactorium, inoltre, era una delle stanze dell’abbazia che venivano benedette con l’acqua santa il giorno di domenica.
Erano stabilite alcune regole per l’utilizzo del calefactorium da parte dei monaci, come ad esempio quella che vietava di sostarvi per lunghi periodi o in particolari momenti della giornata, oppure quella che proibiva di restarvi a piedi nudi. Era inoltre previsto un responsabile per la sorveglianza e per l’alimentazione del camino: questo era uno dei soli tre luoghi dell’abbazia dove era possibile tenere acceso il fuoco, insieme alle cucine e all’infermeria.
Dal punto di vista architettonico, l’ambiente riflette attualmente gli esiti di una ristrutturazione di pieno Duecento, compiuta in questo luogo contestualmente ad altre parti dell’abbazia. Nel corso di tali interventi fu spostato il camino dalla parete di fronte all’ingresso alla parete di destra, dove in origine era la porta di comunicazione con il refettorio, che perciò venne chiusa. Sulla parete dove era collocato l’originario camino, di cui si vede ancora in alto l’innesto richiuso della canna fumaria, fu aperta una nuova porta che introduceva alla Sala Comune dei monaci.
Bibliografia
Autori
Maria Teresa Gigliozzi