ABBAZIA DI FOSSANOVA - Edifici per il lavoro - Il mulino

Il mulino

Descrizione

Questo lungo edificio ha una storia complessa. Nella sua parte anteriore esso ingloba un’antica struttura, appartenente al monastero di Santo Stefano, che fu adattata a cappella quando i cistercensi costruirono l’ospizio per i pellegrini poveri. Quest’ultimo si trovava a destra della cappella, e accoglieva i viaggiatori e i bisognosi che necessitavano di fermarsi a lungo in abbazia per motivi di salute.

Al momento della trasformazione in cappella, sulla facciata dell’antico edificio furono mantenute le due finestrine rettangolari (a sinistra), e ne fu aperta una ogivale a destra. Fu, ovviamente, anche realizzato il portale d’accesso: un semplice arcone a sesto acuto, sul cui concio in chiave fu incisa l’iscrizione latina: «Qui foris statis intrate in domum caritatis» (= Voi che state fuori entrate nella casa della carità). Alla cappella avevano accesso anche le donne, alle quali era assolutamente vietato entrare nella zona dell’abbazia soggetta a clausura. Per tale motivo ad esse era riservata una porta laterale, oggi tamponata.

In un momento successivo, alla parte retrostante della cappella fu annessa una nuova e ben più imponente struttura a due piani, destinata alle attività produttive. Da questo lato dell’abbazia, infatti, esisteva un forte dislivello del suolo, che poteva essere sfruttato per far passare dei canali artificiali e quindi produrre forza motrice utile a far muovere delle ruote idrauliche: da qui l’identificazione dell’ambiente con un mulino. In realtà, il nuovo grande edificio ospitava presumibilmente diversi tipi di attività. Al piano inferiore - oggi del tutto interrato - le ruote facevano funzionare le macine per i cereali e le olive, e i macchinari per la lavorazione dei metalli. Il piano superiore – che è quello visibile – consisteva in una vasta aula con copertura ad arconi trasversi (quelli attuali sono in gran parte di fattura moderna), che ospitava una sorta di grande laboratorio, utilizzato prevalentemente dai conversi.

Bibliografia

Autori

Nicoletta Bernacchio