CORI - Chiesa di Santa Maria della Trinità - L' epigrafe marmorea
L' epigrafe marmorea
Immagini
1) Velletri, collezione privata, epigrafe marmorea |
Descrizione
Nel suo testo sulla storia della città di Cori lo storico Alessandro Accrocca ci informa della presenza all'interno della chiesa di Santa Maria della Trinità di un'epigrafe firmata dai fratelli Pietro e Giovanni Vassalletto «Nella stessa chiesa poi si conserva il ricordo di un'opera dei fratelli Vassalletto; un tratto di basamento o di trabeazione marmorea, della lunghezza di m. 1,70, scorniciato e con fregio a mosaico; questo ormai totalmente scomparso. Non si ha alcuna particolare notizia al riguardo. Certo però che questo elemento architettonico, il quale risulta pure ricavato da un antico architrave, doveva far parte di un'opera in posizione isolata e ben riuscita, se i famosi vi hanno scolpito a tergo nella forma più ampia il loro nome» (Accrocca, 1933, pp. 38 – 40). E' questo l'unico documento che colloca questa epigrafe all'interno della chiesa della Trinità in Cori, per il resto la bibliografia riporta sempre come collocazione quella della Collegiata di Ss. Pietro e Paolo, chiesa edificata a ridosso del tempio di Ercole e quindi posta a poca distanza da santa Maria della Trinità. L'epigrafe infatti risulta essere stata rinvenuta nella zona dell'antico tempio e poi collocata all'interno della chiesa Collegiata (Claussen, 1987, p. 109). Attualmente l'epigrafe si trova in una collezione privata di Velletri alla quale è forse giunta in seguito alle distruzioni dei due edifici religiosi – Ss. Pietro e Paolo e santa Maria della Trinità – durante la Seconda Guerra Mondiale cui è certo seguita una generale dispersione degli oggetti superstiti. Nel 1932 il parroco della Trinità compila un documento a lui richiesto dalla Sacra Congregazione del Concilio in cui riferisce dello stato generale dell'edificio e delle proprietà della chiesa; nella sezione «Oggetti preziosi e artistici» vengono menzionati solamente un parato in terzo del XVII secolo donato dal Monastero di S. Scolastica e un quadro raffigurante il Beato Tommaso del Cavallucci (ADV, Sezione I Titolo III, Parrocchia della SS. Trinità Cori). Neanche il precedente inventario del 1916, compilato dal medesimo parroco, riporta la presenza tra i beni della chiesa della epigrafe marmorea (ADV, Sezione I Titolo III, Parrocchia della SS. Trinità Cori), né essa è citata nella visita pastorale del cardinal Gesualdo del 1595 (ADV, Sezione I Titolo I, Visita pastorale Gesualdo, 1595).
La lastra di marmo è una porzione di un antico architrave del quale conserva ancora i brani di un'iscrizione di epoca imperiale, il blocco è stato riutilizzato dai membri della famiglia Vassalletto per incidervi sopra la 'firma' di un'opera difficilmente ricostruibile. L'iscrizione recita
† PETRUS BASALLETTI
ET IOHS FRAT E[IU]S FE
CERUNT HOC OPUS
E' questo l'unico documento che testimonia l'esistenza di Giovanni Vassalletto, probabilmente fratello del più noto Pietro, la cui personalità è ancora difficilmente ricostruibile per la mancanza di alcun altro tipo di informazione.
Sulla lastra, datata dal Claussen tra il 1185 e il 1200 (Claussen, 1987, p. 110), sono presenti dei solchi certo realizzati per l'allettamento di una decorazione a mosaico oggi completamente perduta. Gianfrotta ipotizza che il blocco di marmo potesse essere stato utilizzato come architrave per un ciborio o come recinto di una schola cantorum, la presenza di incassi rettangolari alle estremità è invece secondo lo studioso il segno di un ulteriore riutilzzo come stipite di una porta o di una finestra (Gianfrotta, 1975, pp. 65 – 66). E' possibile ritenere che l'epigrafe possa essere stata trasportata dalla chiesa dei Ss. Pietro e Paolo alla chiesa della SS. Trinità nel periodo in cui Accrocca scrive il suo testo, si può invece in alternativa ritenere errata l'informazione data dallo storico corese.
Bibliografia
Accrocca A., Cori storia e monumenti, Roma 1933, pp. 38-40
Bassan E., s.v. Vassalletto, in Enciclopedia dell’arte medievale, XI, Roma 1990, pp. 510 – 514
Claussen P.C., Magistri doctissimi romani die römischen Marmorkünstler des Mittelalters, Stuttgard 1987, pp. 109 - 110
Gianfrotta P.A., Un Giovanni Vassalletto ignoto, «Bollettino dell'Istituto di storia e arte del Lazio Meridionale», 8 (1975), pp. 63 – 70
Autori
Ileana Pansino