SERMONETA - Collegiata di Santa Maria Assunta - La plastica architettonica
La plastica architettonica
Immagini
Descrizione
Più che le forme architettoniche sono stati alcuni elementi della plastica decorativa ad aver permesso di convalidare l’attribuzione della sistemazione duecentesca dell’edificio a maestranze di scuola cistercense.
Tra questi vanno sicuramente annoverati i due capitelli posti alla terminazione delle due semicolonne addossate ai semipilastri all’interno della chiesa che, come già accennato, per il fatto di trovarsi solamente nella prima campata della navata centrale, hanno suggerito una brusca interruzione dei lavori e quindi anche dell’apparato decorativo [Figg. 1-2] (Bellanca 1999, pp. 403-419).
I capitelli sono caratterizzati da due giri di foglie con crochet su una struttura campaniforme [Fig. 3], del tipo definito 'puro Borgognone', sviluppatosi in primis nel cantiere di Fossanova (1188-1208), al quale questo tipo di capitello sembra ispirarsi [Fig. 4] (Enlart 1894, p. 141; Ghisalberti 1999, p. 384). Nel medesimo cantiere, il modello più 'ortodosso' del capitello a crochet venne a combinarsi tuttavia con trasformazioni e variazioni di ascendenza locale, come a Casamari e Valvisciolo, mentre un esempio di plastica scultorea di tipo esclusivamente francese sembra ancora visibile solamente nella chiesa di S. Martino al Cimino (VT) [Fig. 5] (Cadei 1978, p. 285; De Luca 1978, p. 183).
Nel nostro caso è interessante difatti l’introduzione di una variante sul capitello sinistro, in cui uno dei crochet angolari fu sostituito da una testina stilizzata [Figg. 6-7], il cui modello è stato rintracciato nella chiesa di Montréal nei pressi Avallon (Enlart 1894, p. 141). Varianti di questo tipo esistono comunque anche nel chiostro dell’abbazia di Casamari [Fig. 8] e in altri cantieri di formazione cistercense al di fuori dell’area laziale – il duomo di Fidenza [Fig. 9] e l’abbazia di S. Galgano [Fig. 10] – o, come più volte proposto dalla critica, in Puglia, dove le maestranze cistercensi operanti alla corte di Federico II imposero e diffusero il nuovo stile su tutta la cultura artistica. A tal proposito si possono ricordare gli esempi di S. Maria a Ripalta (Ghisalberti 1999, p. 383) o delle cattedrali di Bisceglie [Fig. 11] e di Troia (Tamanti 1975, p. 87, n. 19).
Nel caso dell’Assunta è però possibile rintracciare entrambi i modelli, in forme del tutto identiche, nella vicinissima S. Nicola [Figg. 12-13]. Si può perciò pensare che una convivenza di forme pure del protogotico francese insieme a una serie di varianti locali fosse stata prediletta dalle stesse maestranze che operarono nella collegiata così come negli altri cantieri sermonetani (Bozzoni 1999, p. 389). A Casamari, Fossanova e Valvisciolo è possibile riconoscere inoltre il particolare motivo delle griffe angolari alla base delle colonne, presente nella chiesa dell’Assunta (Ghisalberti 1999, p. 376; Bellanca 1999, p. 410) [Figg. 14-15].
Tre capitelli sono visibili altresì nel portico di ingresso: quello sud, di fattura del tutto diversa dagli altri, sembra provenire dal tempio di Cibele, mentre quelli nord presentano una lavorazione con foglie piatte che «si assottigliano e si ripiegano acquistando volume» (Tamanti 1975, p. 86) e due fiori aperti sbocciati che ne vanno a formare l’angolo [Fig. 16]. Meno coerente con l’intervento di matrice cistercense appare invece la lunetta che sovrasta il portale di ingresso: la triplice modanatura che la incornicia sembra riferibile piuttosto ad esempi di area campana influenzati dalla Montecassino desideriana, ma già sottoposti a una semplificazione formale manifestata in esempi quali S. Angelo in Formis (1072-1087) e le cattedrali di Salerno e Aversa (Gandolfo 1999, pp. 16-18, 29-30; Pace 2007, pp. 55-56).
Proprio a S. Angelo e successivamente nel portale di S. Menna a Sant’Agata dei Goti (inizio XII secolo) vanno rintracciate le affinità più stringenti in relazione ai partiti decorativi, con motivi a cordoncino ritorto, kyma ionico e a fusarole, che consentono pertanto di avvicinarne la datazione ad un periodo compreso tra la fine dell’XI e gli inizi del XII secolo [Figg. 17-19].
Un’ultima menzione meritano infine anche i pilastrini pensili della navata destra [20], con terminazione a piramide rovesciata e con capitello a mensola decorato da foglie piatte e lisce. Un esempio del tutto identico si trova ancora una volta nella chiesa sermonetana di S. Nicola [Fig. 1] e, anche se di dimensioni assai ridotte, in quella di S. Michele [Fig. 19] (Arcidiacono 1975, pp. 65, 68), oltre che nel refettorio di Fossanova (Tamanti 1975, p. 86).
Così come per l’utilizzo del capitello a crochet, anche il peduccio pensile si presenta come un elemento di derivazione borgognona ed è anch’esso una chiara testimonianza della diffusione di motivi del gusto cistercense nel basso Lazio. Gli esempi presenti nelle chiese sermonetane sono inoltre indizi preziosi per accertare una serie di interventi di rifacimento da parte delle maestranze dell’Ordine in alcuni edifici della città intorno alla metà del XIII secolo.
Bibliografia
Arcidiacono A.M., Due chiese francescane in Sermoneta, «Bollettino dell'Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale», VIII (1975), 2, pp. 57-74
Bellanca C., La chiesa dell’Assunta a Sermoneta, in Sermoneta e i Caetani. Dinamiche politiche, sociali e culturali di un territorio tra medioevo ed età moderna, «Atti del Convegno della Fondazione Camillo Caetani, Roma-Sermoneta 16-19 giugno 1993», a cura di L. Fiorani, Roma 1999, pp. 403-420
Bozzoni C., Insediamenti mendicanti a Sermoneta e nel territorio, XIII-XV secolo, in Sermoneta e i Caetani. Dinamiche politiche, sociali e culturali di un territorio tra medioevo ed età moderna, «Atti del Convegno della Fondazione Camillo Caetani, Roma-Sermoneta 16-19 giugno 1993», a cura di L. Fiorani, Roma 1999, pp. 387-401
Cadei A., Dalla chiesa abbaziale alla città, in I Cistercensi e il Lazio, «Atti delle giornate di studio dell'Istituto di Storia dell'Arte dell'Università di Roma, Roma 17-21 maggio 1977», Roma 1978, pp. 281-288
De Luca R., Fossanova: alcuni aspetti della scultura architettonica, in I Cistercensi e il Lazio, «Atti delle giornate di studio dell'Istituto di storia dell'arte dell'università di Roma, Roma 17-21 maggio 1977», Roma 1978, pp. 183-185
Enlart C., Origines françaises de l'architecture gothique en Italie, Paris 1894
Gandolfo F., La scultura normanno-sveva in Campania: botteghe e modelli, Bari 1999
Ghisalberti C., La decorazione architettonica a Valvisciolo, in Sermoneta e i Caetani. Dinamiche politiche, sociali e culturali di un territorio tra medioevo ed età moderna, «Atti del Convegno della Fondazione Camillo Caetani, Roma-Sermoneta 16-19 giugno 1993», a cura di L. Fiorani, Roma 1999, pp. 373-386
Pace V., Arte medievale in Italia meridionale. La Campania, Napoli 2007
Tamanti G., La chiesa di S. Maria Assunta in Sermoneta, «Bollettino dell’Istituto di Storia e di Arte del Lazio Meridionale», VIII (1975), 2, pp. 75-92.
Autori
Flavia Scarperia